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Servizi di consultazione
Come funzionano i nostri servizi gratuiti?
Il consulto psicologico si configura come un incontro, basato sulla relazione, tra un professionista/uno psicologo ed una persona che sta vivendo uno stato di malessere o disagio psichico. Non si tratta quindi di una psicoterapia breve né si configura come il preludio per una psicoterapia più strutturata.
Essa ha invece lo scopo di offrire a colui/colei che ne faccia richiesta un’occasione di sostegno e chiarificazione rispetto ad una difficoltà, con una durata relativamente breve (solitamente dai 3 ai 5 incontri). Proprio per tali caratteristiche il consulto si delinea come esperienza delicata e complessa, in grado di aiutare la persona nella definizione del proprio disagio e, laddove necessario, indicando il percorso migliore da seguire nell’interesse della persona. Non ha in alcun modo finalità diagnostiche quanto piuttosto l’obiettivo di aprire uno spazio di pensiero ed un dialogo con la persona portatrice del disagio affinché possa accedere ad una nuova o maggiore comprensione del proprio malessere stabilendo, ad esempio, nuovi collegamenti tra il sintomo manifestato e la propria storia.
Richiedere un consulto è una scelta molto personale, il cui valore cambia da persona a persona, così come ogni persona può pensare di farne richiesta con motivazioni diverse, tutte ugualmente valide. Vediamo allora quali possono essere le funzioni che questa ha e in quali talvolta la persona può riconoscersi: il consulto psicologico ha certamente una funzione di prevenzione, rende cioè possibile individuare e inquadrare i segnali di una sofferenza psichica, anche in assenza di un sintomo manifesto. In altri casi, la persona può non essere consapevole delle difficoltà che sta vivendo, pur sperimentando una forma di inquietudine. È proprio grazie agli incontri di consultazione che è possibile individuare aspettative, desideri, risorse, funzionamenti del singolo e del suo ambiente di riferimento restituendoli alla persona in una chiave più accessibile.
Al termine del consulto il terapeuta offrirà una restituzione di quanto emerso. In alcuni casi, il percorso si chiude con questo momento, in altri casi invece il paziente (o la coppia) può sentire il bisogno di intraprendere un percorso di cura, condividendo con il terapeuta una strada ad hoc. Si parla in questi casi della possibilità di iniziare un percorso di psicoterapia, vale a dire quella forma di cura basata sulla parola e sulla relazione tra psicoterapeuta e paziente. Rispetto alla fase di consultazione essa permette un’analisi più approfondita dei temi portati dal paziente/dalla coppia, degli stati emotivi e dei significati ad essi associati. La qualità della relazione emotiva che si instaura con lo psicoterapeuta rappresenta un aspetto centrale del percorso terapeutico; ogni psicoterapeuta infatti ha un approccio teorico di riferimento che utilizza come lente per aiutare il paziente a leggere gli stati emotivi e gli eventuali sintomi presentati. Come riportato da tutta la letteratura internazionale, non esistono approcci terapeutici migliori di altri in assoluto: esistono invece buone relazioni terapeutiche che possono instaurarsi, approcci che riflettono maggiormente le inclinazioni di un individuo e non di un altro. Sono proprio queste caratteristiche che fanno della psicoterapia un’esperienza personale, estremamente soggettiva e connotata affettivamente in modo diverso per ogni essere umano.