Eiaculazione precoce: il tempo e la qualità del piacere nella coppia

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Articolo di Rossella Mora e Gaetano Gambino

L’eiaculazione precoce fa parte dei disturbi dell’orgasmo maschile. È considerata una delle disfunzioni sessuali più frequenti (McCabe et al., 2016) e può rappresentare un problema serio per la persona, causando forte disagio individuale, problemi di autostima e di coppia. Nel nostro Paese l’eiaculazione precoce ha un’elevata prevalenza e influisce pesantemente sulla qualità della vita sessuale di chi ne soffre e in quella dei partner. È stato stimato che essa si attesti tra 12,4% e il 18,5% della popolazione italiana (Verze et al., 2018).

Per comprendere che cosa sia l’eiaculazione precoce bisogna specificare che l’eiaculazione è un processo fisiologico complesso che termina con l’espulsione dello sperma e che generalmente avviene in seguito al raggiungimento dell’orgasmo. Secondo il Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali (DSM-V) si parla di eiaculazione precoce nei casi in cui durante l’attività sessuale tale espulsione si verifichi entro un minuto dalla penetrazione vaginale, o comunque prima che l’individuo lo desideri, nella maggior parte dei rapporti sessuali (APA, 2013). In particolare, per la diagnosi di tale disturbo, nel manuale si introduce un criterio qualitativo che va oltre la semplice tempistica, sottolineando l’importanza della percezione soggettiva del disagio e della soddisfazione di coppia.

Alle origini del disturbo: qualche informazione sulle possibili cause

Sono diversi i sistemi coinvolti nel riflesso eiaculatorio, pertanto non vi è un’unica causa alla base dell’eiaculazione precoce. La sua complessa fisiologia infatti si trova sotto il controllo del sistema nervoso centrale, spinale e periferico e dipende, inoltre, dal sistema neuroendocrino. Anche i sistemi serotoninergico e dopaminergico sono coinvolti nel riflesso eiaculatorio e talvolta quest’ultimo può essere influenzato da particolari condizioni urologiche. Le cause che portano all’eiaculazione precoce possono risiedere in problemi fisiologici che ostacolano il normale processo eiaculatorio come ipersensibilità al glande, prostatite, malattie neurologiche, disfunzioni della tiroide, dolore pelvico, sintomi del tratto urinario, ecc..

All’interno del quadro eziologico appena descritto non può essere trascurato il ruolo delle componenti psicologiche che spesso interagiscono con quelle organiche nella genesi o nel mantenimento del disagio. Le abitudini sessuali, le relazioni, la storia e le esperienze sessuo-affettive pregresse di ogni individuo ne influenzano gli atteggiamenti le risposte sessuali.

Si ipotizza, inoltre, che lo stile di vita possa influire sui problemi sessuali e che fattori come mancato esercizio fisico, obesità e consumo di alcool possano rappresentare un rischio per l’eiaculazione precoce. Tuttavia, tali associazioni non sono ancora chiare (Ventus, Jern, 2016). L’eiaculazione precoce rappresenta un problema diffuso che ha un forte impatto sulla qualità della vita sessuale di chi ne è affetto causando in molti casi calo del desiderio sessuale e mancanza di piacere o dolore durante l’eiaculazione. La persona arriva ad avere anche una maggiore tendenza ad evitare rapporti sessuali con il/la partner (Verze et al., 2018).

Nonostante l’impatto negativo sulla qualità della vita, sono pochi gli uomini che si rivolgono ad un professionista, spesso perché bloccati dall’imbarazzo nel condividere questo problema o perché convinti che non vi sia alcun trattamento per questa condizione.

Quali indicazioni terapeutiche?

Molte sono le soluzioni possibili che consentono di affrontare l’eiaculazione precoce e le conseguenze che essa ha sulla qualità di vita del singolo e della coppia. Diversi i farmaci che vengono utilizzati come trattamento. Tra i più diffusi vi sono la dapoxetina e i farmaci serotoninergici. È stata, inoltre, dimostrata l’efficacia di agenti topici locali (come spray e creme) i quali hanno minori effetti collaterali rispetto agli altri farmaci (Butcher et al., 2019). L’approccio più efficace integra l’approccio farmacologico con la psicoterapia, la quale risulta il trattamento d’elezione nei casi in cui non vi siano cause organiche alla base del problema. In particolare, attraverso la terapia psico-sessuale vengono affrontate ansia, paura e resistenze personali e possono venire proposti degli esercizi o mansioni sessuali, come gli esercizi di Kegel o la tecnica dello stop-start, i quali favoriscono una migliore conoscenza del proprio corpo e una maggior competenza nel gestire i tempi dell’orgasmo. Inoltre, se si considera l’eiaculazione precoce da una prospettiva relazionale, la terapia di coppia può essere una valida risposta terapeutica che permette di lavorare su atteggiamenti, credenze o pensieri disfunzionali influendo positivamente su autostima, intimità e comunicazione tra i partner.

Riferimenti bibliografici

  • American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition, DSM-5. Arlington, VA.

  • Verze P., Arcaniolo D., Palmieri A., Cai T., La Rocca R., Franco M., Venturino L., De Sio M., Mirone V. (2018). Premature ejaculation among Italian men: prevalence and clinical correlates from an observational, non-interventional, cross-sectional, epidemiological study (IPER). Sexual Medicine, 6(3), 193-202.

  • Ventus D., Jern, P. (2016). Lifestyle factors and premature ejaculation: are physical exercise, alcohol consumption, and body mass index associated with premature ejaculation and comorbid erectile problems?.The Journal of Sexual Medicine, 13(10), 1482-1487.

  • Butcher M.J., Zubert T., Christiansen K., Carranza A., Pawlicki P., Seibel S. (2020). Topical Agents for Premature Ejaculation: A Review. Sexual Medicine Reviews, 8(1), 92-99.

  • McCabe M.P., Sharlip I.D., Lewis R., Atalla E., Balon R., Fisher A.D., Laumann E., Lee S.W., Segraves R.T. (2016). Incidence and prevalence of sexual dysfunction in women and men: a consensus statement from the Fourth International Consultation on Sexual Medicine 2015. The Journal of Sexual Medicine, 13(2), 144-152.

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