Articolo di Marta Giuliani
L’Italia è oggi uno dei pochi Paesi europei a non prevedere alcuna forma di regolamentazione per i programmi di educazione sessuo-affettiva nei contesti scolastici. Tale assenza, unita alla pericolosa funzione vicaria svolta dalla rete, favorisce la diffusione tra i ragazzi di comportamenti disfunzionali e a rischio, tra cui l’aumento delle Infezioni Sessualmente Trasmesse, il moltiplicarsi di episodi di bullismo omotransfobico o l’impiego distorto dei social media.
La mancanza di una conoscenza e di un utilizzo adeguato e sistematico dei metodi contraccettivi, le difficoltà legate ad un loro possibile accesso e le resistenze emotive e relazionali annesse, si evidenziano nell’aumento dei tassi di Infezioni Sessualmente Trasmesse in fase adolescenziale e nel ricorso frequente delle giovanissime a tecniche di Interruzione Volontaria di Gravidanza. Dal 1991 al 2021, in Italia, il sistema di sorveglianza sentinella delle Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST) basato su centri clinici ha segnalato un totale di 28.496 nuovi casi di IST in persone di età compresa tra 15-24 anni (pari al 18,8% di tutti i casi di IST), con una prevalenza di Chlamydia tripla rispetto alle fasce di età superiori. Inoltre, per la prima volta dal 2011 si registra un aumento del tasso di abortività delle minorenni (2,1 rispetto al 1,9 del 2020).
In numeri assoluti nel 2021 le donne di età inferiore ai 18 anni che hanno effettuato una Interruzione Volontaria di Gravidanza sono state 1.707, pari complessivamente al 2,7% di tutti gli interventi praticati in Italia. Il ricorso a tali tecniche ha ovviamente diminuito in termini numerici la percentuale di giovanissime che portano avanti una gravidanza in fase adolescenziale, rappresentando comunque una preoccupazione significativa per la salute pubblica.
La mancanza di interventi che educhino all’affettività e alla sessualità in un’ottica di inclusione e rispetto dell’altro, e che siano anche digitali, quindi aggiornati rispetto all’utilizzo della rete, è evidente nella messa in atto di comportamenti violenti e pregiudizievoli verso il genere opposto e l’orientamento sessuale, e nelle condotte sessuali a rischio su Internet. Alcuni recenti dati delle linee di aiuto per la comunità LGBTQI+ indicano che il 31,6% delle richieste di aiuto arriva da giovani tra gli 11 e i 26 anni che spesso subiscono violenza in seguito al coming out. Per il 15% sono i minori a essere vittima di maltrattamenti protratti nel tempo e caratterizzati da un’escalation di violenza: la reclusione in casa anche ai danni della frequenza scolastica, il controllo che sfocia nella violenza verbale e fisica, il bullismo tra pari e l’emarginazione sociale e scolastica.
Inoltre, circa il 20-30% degli adolescenti italiani ha riferito di essere stato vittima di cyberbullismo almeno una volta, mentre il 15-20% degli adolescenti ha inviato o ricevuto messaggi sessualmente espliciti. Tra gli 11 e 13 anni avvengono la maggior parte dei casi di adescamento online con un abbassamento della soglia di età delle vittime che va dai 10 ai 13, mentre i ragazzi tra i 14 e i 17 anni sembrano essere quelli più coinvolti nei casi di sextortion.
Educazione sessuo-affettiva nelle scuole: scopriamo le nuove linee guida
Per rispondere alla necessità di risolvere questo grave ritardo legislativo e fornire una risposta all’emergenza di salute sessuale dei giovani nel nostro Paese, l’Ordine degli Psicologi del Lazio e l’Ordine dei Medici della provincia di Roma, insieme all’Università Sapienza di Roma e l’Università di Roma Tor Vergata, hanno presentato il 5 giugno a palazzo Giustiniani un Manuale dal titolo “Educazione sessuo-affettiva nelle scuole primarie e secondarie. Linee guida di intervento”
Il Documento è frutto di un progetto ambizioso che si è proposto, partendo da solide basi scientifiche, di cambiare la cultura della diffidenza che avvolge le tematiche legate alla sessuo-affettività, di fornire indicazioni utili a coloro che sono coinvolti/e nella presa in carico della salute sessuale di ragazzi e ragazze, di promuovere sempre di più un lavoro integrato tra professionisti e professioniste della sanità pubblica, non solo in un’ottica di integrazione di saperi, ma anche per permettere una presa in carico globale e multifattoriale delle persone.
Promuove un approccio olistico e multidisciplinare alla materia, collocando il tema in un’ottica sociale e di sanità pubblica, e riconoscendo nell’inclusività e nel rispetto delle diverse identità i concetti chiave di ogni forma di intervento. Dobbiamo comprendere che l’educazione sessuale nelle scuole è il mezzo principale per prevenire ogni forma di violenza sessuale e intolleranza, per riconoscere e garantire i diritti affettivi e sessuali, nonché aiutare i ragazzi a sviluppare un pensiero critico e consapevole che sia rispettoso di sé e dell’altro.
La prima parte del manuale mostra come la letteratura scientifica e i più recenti e accreditati documenti internazionali siano promotori, già da tempo, di una cultura che educhi all’emotività e alla sessualità secondo un approccio olistico e integrato. Nel primo capitolo viene quindi fornita una panoramica sullo stato dell’arte degli studi sull’educazione sessuo-affettiva: i modelli, gli obiettivi e le finalità dell’intervento. Lo studio della letteratura scientifica viene poi arricchito, nel secondo capitolo, da una disamina delle principali linee guida internazionali proposte sul tema da agenzie governative e non-governative, comprensiva delle raccomandazioni fornite dal Parlamento Europeo agli Stati Membri. Infine, nel terzo e ultimo capitolo della prima parte viene concentrata l’attenzione sulla situazione italiana, con un’analisi storico-politica del tema nel nostro Paese e una raccolta delle proposte di legge degli ultimi trent’anni.
La seconda parte del manuale è interamente dedicata a fornire delle linee guida per l’implementazione di interventi di educazione sessuo-affettiva nelle scuole primarie e secondarie del nostro Paese da parte di psicologi, medici, personale socio-sanitario e professionisti impegnati nel settore. Sono state concettualizzate otto aree fondamentali per lo sviluppo di progetti di alto livello e per ognuna di esse sono stati indicati anche dei topic relativi a possibili criticità e risorse specifiche per la cultura e la condizione dell’Italia in questo preciso momento storico e politico.
L’educazione sessuo-affettiva viene considerata un diritto fondamentale per il benessere fisico e mentale, basato sui principi di uguaglianza di genere, libertà dalla violenza e autodeterminazione. Viene enfatizzata la necessità di una stretta collaborazione tra diversi professionisti (psicologi, medici, insegnanti) e istituzioni (scuole, enti sanitari) e l’importanza del coinvolgimento attivo di genitori, insegnanti, operatori sanitari, e anche di politici, ONG, e leader comunitari. Questo coinvolgimento è cruciale per creare un ambiente educativo supportivo e per promuovere una cultura del rispetto e dell’uguaglianza. Vengono identificate otto aree di intervento (il corpo umano e il suo sviluppo; salute sessuale e riproduttiva; sviluppo affettivo ed emotivo; identità, genere e orientamenti sessuali; diritti, cultura e pregiudizi; sessualità e media; comportamenti e stili di vita) e viene sottolineato come le metodologie di intervento e gli argomenti specifici debbano essere adattati all’età, al livello di sviluppo dell’utenza e al contesto socio-culturale dei destinatari. Si promuove dunque l’uso di un linguaggio chiaro e accessibile, l’inclusione delle minoranze etniche e religiose e la collaborazione con famiglie e scuole.
È fondamentale che si passi da un modello di intervento puramente informativo ad un intervento realmente educativo che arricchisca non solo il “sapere” dei ragazzi, ma promuova il loro “saper fare” e “saper essere”, sviluppando capacità comunicative, assertività, abilità di prendere decisioni consapevoli e di accrescere un pensiero critico e rispettoso di sé e dell’altro.
La speranza è che il lavoro compiuto nella definizione di queste linee-guida possa costituire un punto di partenza e non di arrivo, che possa aprire spazi di riflessione e di pensiero per una concettualizzazione via via sempre più aggiornata e approfondita dell’educazione sessuo-affettiva, che finalmente possa portare anche il nostro Paese verso quegli standard fondamentali indicati dalle principali Agenzie Educative mondiali.